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Teatro Ristori. Accoglienza strepitosa
L’Arena

L’angolazione di ripensare il linguaggio sinfonico di uno Schumann lontano dalla monumentalità enfatica delle esecuzioni del passato ha guidato la direzione di Pier Carlo Orizio nella Quarta Sinfonia che la giovanissima Filarmonica del Festival di Brescia e Bergamo affrontava per la prima volta. La proposta interpretativa di Orizio è radicalmente innovativa e di conseguenza anche la più discutibile. L’idea di fondo è quella di storicizzarla ricreandovi un nitore di articolazione. La sua originalità si coglie nella flessibilità interna dei tempi, animati da un rubato liberissimo. Tutto risulta perfettamente a fuoco grazie alla lucida visione del direttore e alla splendida qualità dell’orchestra. (G.V.)